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Perché gli studenti studiano meno? Ho pubblicato un post provocatorio su Facebook in cui ho chiesto: «I ragazzi studiano “poco” perché…». Le metriche del post mi hanno suggerito questo articolo.
In un solo giorno 6533 utenti hanno visualizzato il post, 926 utenti hanno interagito e ci sono stati 202 commenti, questi dati indicano che il tema è caldo. Infatti negli ultimi anni si parla sempre di più del fatto che i ragazzi sembrano studiare meno rispetto al passato.
Argomenti trattati in questo articolo:
Perché succede?
Comunque i ragazzi studiano meno, perché la cultura non è più una risorsa sociale.
Questo dovremmo fargli capire, che solo con la cultura si possono salvare e comprendere il mondo.
– Francesca Ruggiero
Le ragioni sono tante, dai commenti si può definire una classifica sul perché succede? Vediamo cosa ci dice chatGPT:
Le cause hanno a che fare sia con i cambiamenti della società che con quelli della cultura. Una delle cause principali è l’influenza della tecnologia, soprattutto dei social network, che riempiono la giornata dei giovani con continui stimoli, allontanandoli dalla lettura e dallo studio.
Quando passano il tempo a “scrollare” sui social, i ragazzi riducono la capacità di concentrarsi e finiscono per dedicarsi solo a quello che piace loro di più, trascurando invece le materie che non vedono utili per il loro futuro.
Perché gli studenti studiano meno? Ma non è solo colpa della tecnologia.
La scuola e le famiglie
Anche la scuola ha le sue responsabilità, molti studenti trovano noioso il modo in cui si insegna oggi e non si sentono coinvolti o curiosi di imparare. Gli insegnanti, spesso carichi di burocrazia e obblighi, non riescono a creare un vero dialogo con gli studenti, né a scuola né a casa.
Volendo rappresentare i dati con una top list, abbiamo:
- Stimoli dai social e perdita di curiosità: I social network e il mondo virtuale distraggono i ragazzi, riducendo il loro interesse per lo studio e la scoperta del mondo reale;
- Didattica obsoleta e mancanza di empatia da parte degli insegnanti: Il metodo di insegnamento è visto come antiquato e non coinvolgente. Molti studenti non si sentono stimolati o capiti dagli insegnanti;
- Mancanza di dialogo tra scuola e famiglia: La mancanza di collaborazione e comunicazione tra scuola e genitori contribuisce alla disconnessione dei ragazzi dall’ambiente scolastico;
- Frustrazione per mancanza di prospettive concrete: I giovani non vedono nella scuola un mezzo per prepararsi al futuro, alimentando frustrazione e apatia;
- Pressione e stress derivanti da compiti e verifiche: Il continuo susseguirsi di verifiche, progetti e compiti aumenta il livello di stress degli studenti, riducendo la loro motivazione;
- Mancanza di autonomia e controllo a scuola: Gli studenti vivono in un ambiente troppo regolato, senza avere la possibilità di prendere decisioni proprie, il che li demotiva ulteriormente.
Perché gli studenti studiano meno? I ruoli importanti.
Sviluppo del pensiero
Inoltre, molti giovani sono frustrati perché la scuola non li prepara bene ad affrontare il futuro. Si sente sempre più spesso dire che la scuola italiana ha bisogno di una grande riforma, sia nei contenuti che nei metodi di insegnamento. Spesso manca l’empatia e l’abilità di coinvolgere gli studenti. In più, il modo in cui si valutano gli studenti è quasi sempre basato sulla memorizzazione, piuttosto che sullo sviluppo del pensiero critico e creativo.
Anche le famiglie hanno un ruolo importante. Genitori e insegnanti devono lavorare insieme, perché quando un ragazzo perde interesse per lo studio, spesso è segno di un malessere più profondo.
Oggi, i giovani si sentono schiacciati da aspettative troppo alte e da una società che non sembra offrire loro un futuro chiaro e sicuro. Per questo è fondamentale ritrovare la fiducia e aprire un dialogo, tra studenti, insegnanti e genitori, così che la scuola possa tornare a essere un luogo di crescita e non solo un obbligo.
Perché gli studenti studiano meno? Una combinazione di fattori esterni.
Cambiamento profondo e condiviso
La mancanza di motivazione nello studio è il risultato di una combinazione di:
- Fattori esterni;
- Problemi del sistema educativo;
- Difficoltà familiari.
Ma una cosa è certa: per far tornare i ragazzi curiosi e motivati a imparare, è necessario un cambiamento profondo e condiviso.
Oggi, molti sentono che qualcosa non va nel sistema scolastico, mandiamo i nostri figli a scuola per prepararli al mondo reale, che cambia velocemente.
Le scuole sono cambiate negli ultimi cento anni?
Aspetto | Scuole di 100 anni fa | Scuole di oggi |
---|---|---|
Metodo di insegnamento | Lezioni frontali, rigide e basate sulla memorizzazione | Predominanza di lezioni frontali, ma con introduzione di metodologie più interattive in alcune scuole (es. flipped classroom) |
Tecnologia | Nessuna tecnologia nelle aule, tutto era basato su carta e lavagna | Presenza di tecnologie moderne come computer, tablet e LIM (Lavagne Interattive Multimediali) |
Valutazione | Basata esclusivamente su esami e memorizzazione | Ancora prevalentemente basata su esami, ma con valutazioni continue, progetti e compiti |
Coinvolgimento degli studenti | Minimo coinvolgimento, l'insegnante era autoritario | Maggiore attenzione al coinvolgimento, ma ancora dipendente dall’insegnante |
Collaborazione scuola-famiglia | Limitata, il ruolo educativo era visto come separato | Collaborazione più strutturata, ma ancora in molti casi frammentaria |
Materiali didattici | Libri di testo, appunti a mano | Materiali digitali, e-book, accesso online a risorse, ma i libri di testo sono ancora diffusi |
Gestione della classe | Autoritaria, basata su regole rigide | Meno autoritaria, maggiore attenzione alla gestione inclusiva e alla motivazione degli studenti |
Orario di inizio | Iniziava molto presto (in genere alle 8:00 o prima) | L'orario di inizio rimane simile, anche se alcune scuole hanno sperimentato orari più flessibili |
Accesso all'istruzione | Limitato a pochi, soprattutto per le classi sociali più alte | Istruzione obbligatoria per tutti, con un’attenzione maggiore all’inclusione |
Educazione alla creatività e competenze soft | L'enfasi era sulla disciplina e sul lavoro | Più attenzione allo sviluppo di competenze trasversali, anche se non ancora diffuso ovunque |
Diversità e inclusione | Scuole spesso segregate per genere e classe sociale | Maggiore attenzione alla diversità, scuole miste per genere e inclusione sociale |
Perché gli studenti studiano meno? Giornata completamente regolata.
Ambiente poco sano
Oggi si dà più valore a chi è creativo, sa comunicare le proprie idee e collaborare con gli altri. Tuttavia, i nostri ragazzi non hanno modo di sviluppare queste capacità in un sistema che toglie autonomia e controllo. La giornata scolastica di uno studente è completamente regolata, senza spazio per prendere decisioni personali su cosa fare e quando farlo. In questo modo, la scuola manda un messaggio pericoloso ai ragazzi: non hanno il controllo della propria vita, devono solo fare ciò che viene imposto.
Gli esperti dicono che l’autonomia è fondamentale per i bambini. Non sorprende, quindi, che molti studenti si annoino o si sentano demotivati a scuola. Riesci a immaginare come ti sentiresti se ti dicessero cosa fare ogni minuto della tua giornata?
In più, la maggior parte dell’apprendimento che avviene oggi a scuola non è autentico. Si basa solo sulla memorizzazione. Il sistema impone che tutti i bambini debbano imparare le stesse cose, e ogni pochi mesi si controlla cosa ricordano con gli esami. Ma sappiamo che questo tipo di apprendimento non funziona, perché la maggior parte delle informazioni viene dimenticata subito dopo l’esame. L’apprendimento potrebbe essere molto più profondo e significativo, ma la scuola si limita a misurare i risultati dei test, e questo crea un ambiente poco sano per studenti, genitori e insegnanti.
Perché gli studenti studiano meno? Informazioni che si dimenticheranno…
Riconoscere il talento
I ragazzi passano ore a fare ripetizioni e a studiare fino a tardi, memorizzando informazioni che dimenticheranno presto. Non c’è spazio per passioni o interessi personali: tutti devono imparare le stesse cose, nello stesso momento e nello stesso modo. Ma ogni persona è diversa, con passioni e talenti propri, la chiave per essere felici è trovare la propria passione.
Ma le scuole di oggi aiutano i ragazzi a scoprire e sviluppare queste passioni?
Il sistema scolastico non sembra preoccuparsi delle domande più importanti per un ragazzo:
- “In cosa sono bravo?”;
- “Cosa voglio fare nella vita?”;
- “Come posso trovare il mio posto nel mondo?”.
Ci sono tante persone di talento che hanno fallito nel sistema scolastico tradizionale, ma per fortuna sono riuscite a superare quei fallimenti. Non tutti, però, hanno la stessa fortuna, il problema è che il sistema non riesce a riconoscere il talento di ogni individuo.
Siamo tutti diversi nel modo in cui impariamo, nel tempo che ci serve per apprendere qualcosa e nei metodi che ci aiutano di più. Tuttavia, il sistema scolastico non tiene conto di queste differenze. Se uno studente ha bisogno di più tempo per imparare qualcosa, in alcuni casi rari viene considerato un fallimento, quando in realtà gli servirebbe solo un po’ più di tempo.
Perché gli studenti studiano meno? Più di cinque ore al giorno può essere tanto.
Lezioni frontali
Le lezioni frontali, che durano spesso più di cinque ore al giorno, sono un altro problema. Pensate a trenta ragazzi (dopo parleremo della normativa) in silenzio, non autorizzati a interagire tra loro. In ogni classe ci sono studenti che sono avanti e altri che sono indietro, quindi qualunque cosa faccia l’insegnante, ci sarà sempre qualcuno annoiato o qualcuno che non capisce.
Grazie a internet e alla tecnologia, oggi i ragazzi hanno accesso a tutte le informazioni del mondo. Chiunque può imparare qualsiasi cosa, ma il sistema scolastico non sfrutta queste risorse per paura di perdere il controllo.
Il nostro sistema educativo, nato nell’epoca industriale, è diventato obsoleto e inefficace. Se vogliamo preparare i nostri figli al mondo moderno, se vogliamo che l’apprendimento sia efficace e coinvolgente, dobbiamo cambiare radicalmente il sistema scolastico.
Perché gli studenti studiano meno? Fare lezione a trenta alunni è…
Numero massimo di alunni
Se ne avessi la possibilità ridurrei il numero massimo di alunni per classe. In Italia, il numero di alunni per classe è regolamentato dal Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) n. 81 del 20 marzo 2009, che stabilisce i criteri generali per la formazione delle classi nelle scuole di ogni ordine e grado.
- Scuola dell’infanzia: Massimo 26 alunni per classe, con una possibile riduzione a 18 alunni in casi particolari, come presenza di bambini con disabilità.
- Scuola primaria (elementare): Massimo 26 alunni per classe, con una possibile riduzione a 20 alunni in presenza di studenti con disabilità.
- Scuola secondaria di primo grado (scuola media): Massimo 27 alunni per classe, con una possibile riduzione a 20 alunni in caso di presenza di studenti con disabilità.
- Scuola secondaria di secondo grado (scuola superiore): Massimo 30 alunni per classe, con una riduzione a 20 alunni in presenza di studenti con disabilità.
È consentito derogare, in misura non superiore al 10 %, al numero minimo e massimo di alunni per classe previsto, per ciascun tipo e grado di scuola, dal presente regolamento, il numero effettivo di alunni per classe può variare in base a:
- Spazi disponibili: Se le aule sono di dimensioni ridotte, il numero massimo di alunni può essere abbassato per garantire il rispetto delle norme di sicurezza;
- Presenza di alunni con disabilità: La legge prevede una riduzione del numero massimo di alunni per favorire l’inclusione degli studenti con disabilità;
- Composizione del territorio: In scuole situate in aree montane o a bassa densità di popolazione, è possibile avere un numero minore di alunni per classe.
- Situazioni particolari: Come per le scuole montane o delle piccole isole, è possibile derogare ai limiti previsti per garantire la presenza di una classe, anche con un numero ridotto di studenti.
Questa normativa ha lo scopo di garantire un ambiente didattico adeguato, nel rispetto delle esigenze educative e di sicurezza.
Perché gli studenti studiano meno? Un altro aspetto cruciale è l’orario di inizio della scuola.
Questione biologica
Soprattutto per gli studenti delle scuole superiori e delle università, potremmo ipotizzare di far iniziare le lezioni più tardi. Questo perché il sonno è fondamentale per la salute mentale e fisica dei ragazzi, e iniziare troppo presto può danneggiarle entrambe. Quando si è giovani, il nostro ritmo del sonno cambia, i bambini piccoli vanno a dormire presto e si svegliano presto, ma durante l’adolescenza, il ritmo si sposta in avanti.
Fascia di età | Orario ideale per andare a letto | Orario ideale per svegliarsi | Ore di sonno consigliate |
---|---|---|---|
Neonati (0-3 mesi) | 19:00 - 21:00 | Variabile (frequenti risvegli) | 14-17 ore al giorno |
Bambini (4-11 mesi) | 18:00 - 20:00 | 6:00 - 8:00 | 12-15 ore |
Bambini (1-2 anni) | 18:00 - 20:00 | 6:00 - 8:00 | 11-14 ore |
Bambini (3-5 anni) | 19:00 - 21:00 | 6:00 - 8:00 | 10-13 ore |
Bambini (6-12 anni) | 20:00 - 21:00 | 6:00 - 7:30 | 9-12 ore |
Adolescenti (13-18 anni) | 22:00 - 23:00 | 7:00 - 9:00 | 8-10 ore |
Adulti giovani (19-25 anni) | 23:00 - 00:00 | 7:00 - 9:00 | 7-9 ore |
Adulti (26-64 anni) | 22:00 - 23:30 | 6:00 - 8:00 | 7-9 ore |
I ragazzi tendono a stare svegli fino a tardi:
- Chiedere a un ragazzo di andare a letto alle 22:00 è come chiedere a un adulto di addormentarsi alle 19:00;
- Svegliarsi alle 7:00 del mattino per un adolescente è come svegliarsi alle 4:00 per un adulto.
Molti genitori pensano che i ragazzi restino svegli fino a tardi per scelta, ma in realtà è una questione biologica, anche se vanno a letto prima, il loro corpo non è pronto per addormentarsi. Ignorare questo ritmo naturale può causare problemi nello sviluppo del cervello e aumentare il rischio di malattie mentali.
Gli studi (JAMA Network Open) dimostrerebbero che iniziare la scuola più tardi migliora la presenza in classe, riduce i problemi comportamentali e psicologici, e diminuisce l’uso di droghe e alcol. Dormire di più è direttamente collegato a voti migliori e a un quoziente intellettivo più alto.
Alla fine, è evidente che iniziare la scuola più tardi non solo potrebbe far bene alla salute, ma potrebbe migliorare anche i risultati scolastici dei ragazzi.
Perché gli studenti studiano meno? È necessario un cambiamento radicale del sistema educativo.
Conclusioni
È chiaro che il sistema educativo attuale presenta diverse criticità che influiscono sul coinvolgimento e sulla motivazione degli studenti. Da un lato, la tecnologia fornisce distrazioni continue che riducono la capacità di concentrazione. Dall’altro, la scuola stessa sembra non essere in grado di adattarsi ai cambiamenti del mondo moderno, restando ancorata a metodi di insegnamento obsoleti e poco coinvolgenti.
La mancanza di autonomia e di spazio per l’espressione personale soffoca la creatività e limita lo sviluppo delle competenze necessarie per il futuro. Inoltre, l’imposizione di un sistema di valutazione basato solo sulla memorizzazione crea una cultura scolastica in cui si perde di vista l’apprendimento autentico. Anche la mancanza di dialogo tra scuola e famiglia contribuisce al malessere degli studenti, che si sentono disorientati e privi di un futuro chiaro.
Infine, l’orario di inizio delle lezioni è un fattore spesso trascurato, ma che ha un impatto enorme sul benessere fisico e mentale degli studenti, soprattutto degli adolescenti. Iniziare la scuola troppo presto va contro i ritmi biologici naturali dei giovani, riducendo la qualità del loro sonno e influendo negativamente sul loro rendimento scolastico.
Per affrontare queste sfide, è necessario un cambiamento radicale del sistema educativo. Bisogna creare un ambiente che incoraggi l’autonomia, la creatività e la passione degli studenti, favorendo un apprendimento autentico e profondo. Solo con una riforma condivisa tra insegnanti, genitori e studenti sarà possibile ridare agli studenti la voglia di imparare, aiutandoli a prepararsi per un futuro più consapevole e soddisfacente.