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Argomenti trattati in questo articolo:
Cos’è lo smart working?
Lo smart working, lavoro agile, lavoro intelligente è la possibilità di lavorare dovunque e in qualunque momento, anche lontano dalla sede lavorativa, grazie alle tecnologie digitali e le reti dati.
Ciò permette al lavoratore maggiore flessibilità di orario e autonomia sia nella scelta degli spazi che dei tempi, restituendo una migliore qualità di vita.
E’ stato constatato che questo maggiore equilibrio tra vita privata e lavoro influisce positivamente sulla capacità dell’individuo di organizzare il proprio tempo e di sentirsi maggiormente responsabilizzato sul rispetto delle scadenze e sull’autonomia di gestione del proprio lavoro con risultati in fortemente migliorativi anche per le aziende.
In un ambiente di Smart working si è notato che le idee fluiscono più liberamente, le decisioni sono raggiunte più velocemente e l’ambiente fa da catalizzatore per consentire priorità strategiche come:
- far crescere un business diversificato
- fornire prodotti di valore
- semplificare il modello operativo
- creare una cultura di empowerment
- costruire rapporti di fiducia reciproca
Pro e contro dello smart working
Molti sono gli aspetti positivi dello Smart Working: orario flessibile, abbattimento di tempi e costi per lo spostamento casa/lavoro, ambiente tranquillo e familiare per svolgere la propria attività.
Ma vi sono anche aspetti negativi come un eccessivo prolungamento degli orari lavorativi, difficoltà nello stabilire un confine tra vita privata e lavorativa, isolamento.
Cosa fare per umanizzare lo smart working?
Accanto ad un lavoro che utilizza tecnologie sempre più avanzate e che diventa sempre più automatizzato cosa è necessario fare per umanizzarlo e imprimergli il valore aggiunto dell’intervento umano?
L’uomo è creativo, dotato di pensiero profondo, empatia, passione e umanità. Tutte caratteristiche che non si possono insegnare alle macchine e che non si possono automatizzare.
A che punto è l’Italia con lo smart working?
In Italia l’utilizzo dello smart working non è ancora molto diffusa. Secondo i dati forniti dall’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano solo il 7% delle PMI, il 36% dell grandi imprese e il 17% dell’Amministrazione Pubblica ha attivato progetti di Smart Working.
Questi dati sono destinati a salire anche grazie all’approvazione del Ddl sul lavoro agile che ha introdotto un sistema di interventi volti a rafforzare tutele economiche e sociali per lavoratori autonomi e dipendenti che svolgono la loro attività in forma non imprenditoriale e a sviluppare modalità flessibili di esecuzione delle prestazioni lavorative, tali da agevolare la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli personali.
Un passo importante per incrementare la diffusione dello Smart Working in Italia che ancora non è entrato appieno nelle mentalità aziendale del nostro paese.
La strada verso l’implementazione del lavoro agile è ancora lunga e tortuosa, ma molti cambiamenti iniziano già ad intravedersi per affrontare questa grande sfida che è anche una opportunità vincente per aziende e lavoratori in una ricetta che riesca a coniugare umanità e automazione secondo questi ingredienti:
- Curiosità
- Creatività
- Empatia
- Umorismo
- Passione