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Da qualche giorno le bacheche di Facebook sono stracolme di questo messaggio allarmante: “Attenzione! Il ministero degli interni ha ottenuto da facebook le chiavi per entrare nei profili degli utenti“
In realtà si tratta dell’ennesima bufala del web studiata dagli esperti di viral marketing per monitorare la viralità e la diffusione di un messaggio nel web.
La frase, in fatti, è stata copincollata da un articolo uscito su “L’Espresso” che risale ad ottobre 2010 e che era stata già ampiamente smentita.
La Polizia postale Italiana ha ufficialmente smentito la notizia, infatti per poter visionare un profilo è necessario richiedere una rogatoria internazionale che deve essere disposta ed autorizzata dalla magistratura sempre che a carico dell’intestatario di un profilo vi sia un mandato di comparizione in una indagine ufficiale.
Quindi tranquilli! Se non siete pedofili, truffatori telematici, possessori di identità false a scopi illegali i vostri profili non saranno visionati dal ministero dell’interno.
Io mi pongo però ancora una volta l’insistente questione: Facebook è un social network. Social significa sociale, aperto a tutti dove la condivisione dei propri pensieri è globale e aperta al mondo, altrimenti se così non fosse sarebbe un private network. Che senso ha avere tanto timore di essere “spiati” su uno strumento che è creato per mettersi in mostra? Ai posteri l’ardua sentenza!