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Nell’opera presentata il rapporto uomo-natura viene articolato secondo un paradigma diverso da quello adottato finora. In questo lavoro l’uomo e la natura appaiono come elementi consustanziali e non come due elementi distinti che interagiscono in modo ambivalente. Tra i due soggetti c’è una sorta di osmosi, le forme presenti nella natura si manifestano anche nell’organismo umano con funzioni simili.
Il titolo introduce il senso dell’opera: viene messo in evidenza il fatto che preservare se stessi non ha senso se non si preserva quel corpo più grande di cui noi facciamo parte. Preservare il proprio essere vuol dire preservare tutti gli elementi che fanno parte della Natura-mondo. Ogni azione rivolta verso questo grande organismo si ripercuote contro noi stessi, ogni cambiamento che l’uomo apporta all’ambiente in cui vive si ripercuote sul proprio organismo. Essere attenti alla natura, dunque, significa adoperarne le energie in modo ecocompatibile.
L’artista: Francesco Calò