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La mostra monografica su Salvator Rosa si svolge nellambito delle celebrazioni del cinquantenario dellapertura al pubblico del Museo di Capodimonte. Salvator Rosa, indubbiamente una figura di spicco della cultura seicentesca, oltre che pittore fu poeta originale ed estroso, autore di epigrammi e di satire ed anche raffinato musicista; attivo non soltanto a Napoli ma soprattutto a Firenze e a Roma, si colloca in quel particolare ambiente culturale che vede intrecciate scienza, magia, alchimia, filosofia e arte. Lartista – nato a Napoli nel 1615 e morto nel 1673 a Roma – esprime attraverso le varie forme artistiche, quel dissenso che contraddistingue tutta una generazione di pittori e scrittori, che si pongono in maniera fortemente critica nei confronti del potere politico e religioso. Salvator Rosa, dopo Caravaggio, – dichiara Nicola Spinosa – è certamente una di quelle personalità che più hanno segnato, non solo le vicende dellarte in Italia tra naturalismo e barocco, quanto anche la fantasia di noi contemporanei. Poeta e pittore, letterato e uomo darmi, uomo di teatro e pratico di alchimia, condensa in sé tutti gli aspetti più diversi e contrastanti di un partenopeo, che pur essendo stato costretto a lavorare altrove – a Roma e Firenze in particolare – conservò, comunque, dentro di sé lanimo di un uomo nato e cresciuto a Napoli, allombra del Vesuvio[…]. Questa esposizione intende, dunque, illustrare un aspetto particolare della prolifica produzione pittorica di Salvator Rosa, ovvero quello delle sue composizioni di figure come le stregonerie, le allegorie filosofiche, le storie sacre e mitologiche, i ritratti. Saranno esposti circa 80 dipinti provenienti da musei italiani, europei e americani. Lesposizione sarà, inoltre, arricchita e completata da una selezione di incisioni.